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Quando e Quanto mangiare? Suggerimenti da Vegan Place

13 Aprile 2016 Considerazioni dal mondo vegan

Quando e Quanto mangiare?  Suggerimenti da Vegan Place

Quando mangiare:

In natura gli animali mangiano quando hanno fame e quando trovano cibo;
ma non cercano cibo, se non hanno fame.

Per quale recondito motivo gli umani, la specie più evoluta del pianeta (forse), dovrebbero aver bisogno di mangiare ad orari prestabiliti anche in assenza di fame anzi, spesso, in presenza di sensazione di pienezza?

È evidente che in gioco sono in ballo automatismi, condizionamenti messi in atto dal modello consumistico della nostra società attuale.
A tal fine, le industrie agroalimentari si sono servite di esperti ben pagati che hanno convinto la gente a seguire la prassi di mangiare frequentemente con strampalate argomentazione pseudoscientifiche.

Mangiare senza fame provoca cattiva digestione e la cattiva digestione porta alla malnutrizione

Se si mangia con lo stomaco ancora impegnato a digerire cibo introdotto con il pasto precedente, si farà indigestione sia del cibo vecchio che di quello nuovo.

L’onesta e semplice verità è che oggi si mangia decisamente troppo oltre che male.
Pensate forse che occorrano delle lauree e delle specializzazioni in nutrizione per gestire l’alimentazione umana?

Possibile che con tutta la nostra “superiorità” di specie non siamo capaci di fare quello che tutte le altre specie viventi sono in grado di compiere?
Avete mai visto un animale mangiare quando non sta bene? Perché, allora, forziamo la natura  con irragionevoli comportamenti alimentari?

Quanto mangiare:

L’altro aspetto importante è il quanto mangiare che, a sua volta, è strettamente connesso al come mangiare.
Mangiare cotto, mangiare in fretta, mangiare cibi spazzatura privi di nutrienti spinge il corpo a chiedere più cibo finché non riceve i nutrienti che gli servono.

E se poi non arrivano sono guai.

Il ruolo della masticazione è fondamentale nell’estrazione dei nutrienti dalla massa del cibo.
Anche una semplice mela poco masticata non potrà essere digerita (liquefatta) successivamente se non da un’abnorme presenza di flora intestinale.
Pertanto, è alquanto ovvio che il valore nutritivo di un cibo è reale solo dopo la sua adeguata masticazione.

Vi invito a mangiare un qualsiasi cibo nella stessa quantità, sia cotto che crudo, e noterete quanto vi sazierà maggiormente quello crudo.

Gli orientali hanno sempre raccomandato di mangiare poco e di alzarsi da tavola con la sensazione di non pienezza

Tutto il processo digestivo (che comprende la masticazione, l’insalivazione, la liquefazione e la miscelazione del cibo con i succhi gastrici a livello dello stomaco, il celere svuotamento dello stesso ed il transito del cibo ingerito grazie alla peristalsi intestinale) è facilitato, se ingeriamo minori quantità di cibo nell’apparato gastroenterico.

Anche il padre della medicina moderna (Ippocarate) ben sapeva dell’importanza della dose del cibo quando formulò il famoso aforisma: “il tuo cibo sia la tua medicina, medicina sia il tuo cibo”.

Per oltre 2000 anni, il suo insegnamento non è stato accettato né compreso dai cultori della medicina dominate.
Quindi, è indispensabile tener presente che il senso di appagamento dipende più dalla qualità e quantità dei nutrienti essenziali (acqua compresa) introdotti nel corpo che dalla quantità del cibo nel suo complesso;
e sicuramente il corpo riesce ad assimilare il cibo ingerito quando è in piccole quantità.

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