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La controversa questione della B12

24 Febbraio 2016 Considerazioni dal mondo vegan

La controversa questione della B12

Il tema controverso della Vitamina B12 o Cobalamina (in quanto deriva dal cobalto) è fortemente sentito dalla maggior parte dei vegani, dei vegetariani e dei crudisti-vegani.
Prodotta dai microrganismi presenti nel terreno e negli intestini (compreso quello umano) è necessaria all’organismo per la sintesi degli acidi nucleici e, sebbene se ne necessitano quantità minime, la sua carenza (che si manifesta molto sporadicamente) provoca molteplici e profondi scompensi riscontrabili in pallore, astenia, eccessiva magrezza e, addirittura, stato di confusione mentale.
Ben’inteso che le carenze minerali e vitaminiche non riguardano mai una sola componente singola, quella della B12, quando avviene, è seriamente debilitante.

Fortunatamente il suo approvvigionamento, contrariamente alla vulgata, non è poi così complicato.

Nel Regno Unito, ad esempio, Il Ministero della Salute ha ufficialmente riconosciuto che alcune persone hanno una necessità B12 inferiore alla media.
Un fabbisogno di B12 a vita ammonta a 40 milligrammi.
Prendere dosi più elevate di questa vitamina per via orale non ha senso perché 3mcg (microgrammi) è il massimo che può essere assorbito per ciascuna volta.
Assumerla poi dalla forma inorganica attraverso gli integratori, contrariamente a quanto venga propugnato, non ci garantisce l’assorbimento.

In un organismo in salute, la stessa viene secreta dalla bile e poi riassorbita.

Questo fenomeno è conosciuto con il nome di circolazione enteropatica. La quantità può variare da 1 a 10 ug (microgrammi) al giorno.
Le persone che seguono una dieta con valori bassi, inclusi vegani e vegetariani, possono ottenere più B12 dal suo riassorbimento che dalle fonti alimentari. Il riassorbimento è il motivo per cui ci possono volere anche 20 anni affinché la carenza sviluppi la malattia.

Analogamente, se vi è carenza, è dovuta a causa di una mancanza nell’assorbimento, bastano tre anni perché si manifestino i sintomi della malattia. Siccome la vitamina B12 in un corpo sano viene riciclata, la sintesi interna della B12 può soddisfare i nostri bisogni senza che questa venga aggiunta nella dieta.

Tra le tante controversie ce n’è una che dice che sebbene il fattore intrinseco venga prodotto nello stomaco e che gli intestini producono vitamina B12, il batterio viene prodotto troppo in basso negli intestini e non può essere assorbito dai nostri corpi. Questa opinione purtroppo circola ancora sebbene, come afferma chiaramente la ricercatrice anglosassone Dr.ssa Vivian Vetrano, è stata smentita da una ricerca di 20 anni fa, per cui altro non è che una teoria scientifica obsoleta.

In oltre, il trattato di “Anatomia e Fisiologia Umana” di Marieb Elaine dice chiaramente che assorbiamo vitamina B12 attraverso gli intestini. Eppure sono ancora molti ad affermare che i cibi contenenti vitamina B12 sono quelli che derivano da fonti animali nonostante questa nozione sia completamente inesatta.

Nessun cibo può naturalmente contenere B12, che sia animale o vegetale.

La vitamina in oggetto è l’unica che contiene un elemento traccia come il cobalto, da qui il suo nome chimico di cobalamina.
Gli uomini e tutti i vertebrati hanno bisogno del cobalto, sebbene sia possibile assimilarlo solamente sottoforma di vitamina .
La sintesi della stessa avviene naturalmente nel piccolo intestino umano (nell’ileo), che è il suo primo luogo di assorbimento. Fino a che i batteri degli intestini hanno il cobalto ed altri nutrienti, producono B12.

Secondo il Dr Michael Klaper, è presente nella bocca e negli intestini e per venir assimilata in modo corretto, deve essere combinata con una mucoproteina-enzima chiamato Fattore Intrinseco, che è normalmente presente nelle secrezioni gastriche.
Se il fattore intrinseco è danneggiato o assente, la sintesi della B12 non avrà luogo, non importa quanta ne sia presente nella dieta.

La carenza della B12 può esser causata da antibiotici contenuti nel latte, dall’alcol, dal fumo e dallo stress.

L’alcool danneggia il fegato, e chi fa uso di sostanza alcolica ha bisogno di maggiore quantità di B12.
Il fumo, ed anche tutti i cibi cotti ad alte temperature, aumentano il fabbisogno di B12.

Ne deriva che gli onnivori hanno più carenze dei vegani, contrariamente alla propaganda delle industrie della carne e dei latticini. Questo è noto già dal 1959!

Detto questo, dobbiamo tenere a mente che molti vegetariani e vegani assumono antibiotici o consumano cibi contenenti antibiotici.
A volte esagerano con cipolle, aglio, ravanelli ed altri cibi ricchi di olio di mostarda, che sono dannosi alla flora intestinale. Danneggiata la flora, è difficile e laborioso ristabilirla senza la giusta dieta.
Quindi è molto più importante ripristinare la flora batterica piuttosto che fare affidamento sugli integratori.

Le persone che hanno un problema fisico perché pensano di non prendere vitamina B12 a sufficienza, spesso non stanno assimilando il cibo nella giusta maniera a causa di una cattiva digestione.

Rafforzando il potere digestivo ogni carenza B12 scompare. Per i mangiatori di carne, poi, va aggiunto che la presenza della vitamina B12 nei preparati cotti è pressoché inesistente in quanto è anche termolabile oltre che fotolabile e può essere distrutta da condizioni altamente alcaline o altamente acide.
Questo spiega perché i mangiatori di carne hanno carenze di B12 assai superiori ai vegani, sebbene la loro dieta (prima della cottura) contenga B12. Inoltre, per i mangiatori di carne, c’è pure il discorso antibiotici! Molti consumatori di carne distruggono la loro flora batterica intestinale a causa della putrefazione costante. I batteri della putrefazione naturalmente presenti nella carne affaticheranno ancor di più il corpo.

I benefici illusori degli integratori fanno sì che il metabolismo acceleri in fase cardiaca al fine di espellere queste sostanze pericolose il più velocemente possibile,  portando ad una stimolazione del corpo e all’illusione di un miglioramento di salute.

La verità è che esiste un delicato equilibrio tra le secrezioni ormonali, le vitamine, gli enzimi e i minerali.
Gli scienziati ne sanno veramente poco a riguardo, mancando la voglia, la convenienza e i fondi per approfondire.
Queste sostanze non lavorano da sole, richiedono invece altre sostanze per funzionare, come ad esempio i grassi.

Sappiamo molto poco della vita in una cellula e l’uso degli integratori può disturbare questo equilibrio delicato e diminuire l’efficienza delle funzioni del corpo. Il problema maggiore con gli integratori è che :
1) Non contengono centinaia di altri nutrienti di cui abbiamo bisogno per stare in salute che solo il cibo crudo fornisce,
2) Contengono sostanze artificiali e contaminanti che fanno male alla salute.

Va ribadito che le vitamine ed i minerali sintetici sono inorganici e dunque non possono venir usati dal corpo umano. Nella produzioni di integratori alimentari, inoltre, viene aggiunto un carrier chimico per rendere questi prodotti accettabili al palato del consumatore. Tali carriers, come tutte le altre sostanze chimiche, sono tossici per l’organismo.

Secondo il dr John Potter, medico del Fred Hutchinson Cancer Center, Seattle, la magia del cibo si basa su migliaia di interazioni complesse di dozzine di fitochimici che sono molto difficili da ricreare nelle pillole.
Mentre 190 studi provano i benefici di frutta e verdura, non esiste nessuna evidenza a favore degli integratori.

Le vitamine, i minerali, gli ormoni non lavorano da soli ma sempre in simbiosi. Per svolgere i propri compiti lavorano insieme ad altri nutrienti. Quando queste sostanze altamente complesse vengono disturbate, la loro efficacia viene ridotta ed inibita.
Comunque, troppi nutrienti concentrati e sintetici succhiano via l’energia vitale perché l’organismo deve espellerne gli eccessi. Chi ha una carenza di B12 in realtà non ha solo quella.

Solo una dieta più sana, e condizioni migliori di vita, più qualche eventuale digiuno, potrebbero giovare.

Secondo il dr Douglas Graham, nel suo libro “Nutrizione e Performance Atletica” gli integratori si sono rivelati un metodo incompleto ed inadeguato di fornire nutrienti perché gli scienziati non possono avvicinarsi agli equilibri della natura. Egli afferma che, siccome il novanta per cento di tutti i nutrienti non è stato ancora scoperto, perché dovremmo cominciare ad aggiungere nutrienti nella nostra dieta uno alla volta quando possiamo mangiare cibi completi?

La maggior parte dei nutrienti interagiscono simbioticamente con almeno altri otto nutrienti, per cui le probabilità di fornire a ciascun nutriente il pacchetto necessario diventano infinitamente scarse. Inoltre aggiunge, non si è mai riusciti a mantenere vivo e neppure in salute un umano o un animale con una dieta rigidamente composta di integratori nutrizionali.
Dan Reeter, sta creando, nei laboratory Bio-Systems in Colorado, uno dei più sofisticati computer per testare il suolo biologico. Dice che, secondo i suoi test, le piante cresciute in un suolo biologico producono livelli più alti di vitamina B12 disponibile.

È stato riscontrato pure che la vitamina B12 è presente nei frutti selvatici e nelle piante edibili addomesticate.
I prodotti animali ed i latticini producono una fonte povera di vitamina B12.
Gli studi mostrano che coloro i quali seguono un’alimentazione classica basata su prodotti animali richiedono dosi maggiori di vitamina B12 rispetto a quelli che mangiano cibo naturale e vegano. Ciò accade perché la dieta classica porta verso un’atropia digestiva, con perdita funzionale della capacità digestiva.

Proprio perché la B12 è legata ai prodotti animali e deve essere enzimaticamente scissa dal legame peptidico per venir assorbita, un acido gastrico indebolito e delle secrezioni enzimatiche gastriche (dovute ad una dieta a base di cibo cotto), rendono inabile la capacità di estrazione della vitamina B12 dal cibo esterno. Per questo, i crudisti-vegani che hanno una digestione più forte, ottengono più B12 dal riassorbimento della bile rispetto al cibo esterno.

Un altro punto che vale la pena di prendere in considerazione, è che la Dose Giornaliera Raccomandata (RDA) si basa su una persona media che mangia cibo cotto (onnivoro, vegano, vegetariano), che fuma e che beve. Gli interessi commerciali hanno ampiamente esagerato i bisogni di questa vitamina.

Questi studi non ci dicono nulla su un vegetariano che conduce uno stile di vita sano.
È difficile determinare i bisogni individuali di qualsiasi vitamina o nutriente, ed un sovradosaggio di questi crea un fardello inutile per il nostro organismo. Fattori quali stress, velocità del metabolismo, possono essere determinanti per capire i nostri bisogni.
Il Dr Victor Herbert ha scritto nell’American Journal of Clinical Nutrition (1998, Volume 48) che, al giorno, sono sufficienti solamente 0.00000035 once (1 microgrammo) di vitamina B12.
Questi requisiti minimi possono essere inadeguati per spiegare i bisogni di un crudista vegan che conduce uno stile di vita salutare, richiedendo meno B12 grazie ad una abilità gastrica superiore nel riciclare questa vitamina.
Ovvio che la cottura distrugge i microbi ed una dieta vegan composta maggiormente da cibi cotti potrebbe non fornire all’intestino una buona flora.

I livelli di assorbimento di B12 sono più alti negli individui sani rispetto agli altri.
Alcuni studi, basati sugli Indiani vegetariani che conducevano uno stile di vita sano, mostrarono che nessuno di loro aveva sintomi da carenza B12 anche se i loro valori erano di 3-5 microgrammi.
Il dr Gabriel Cousens ritiene che la carenza di vitamina B12 è causata generalmente da una mancanza di assorbimento nel tratto intestinale piuttosto che da una mancanza di questa vitamina nella dieta.

Annie Jubb ed il dr David Jubb affermano che le persone hanno vissuto in ambienti molto sterili, asettici per così tanto tempo che questi organismi simbiotici sono stati sempre meno presenti nella nostra dieta.

Se una persona sta bene ed adotta una dieta crudista-vegana salutare con un’alta percentuale di cibi crudi, non si abbuffa regolarmente, non combina in maniera errata i cibi, non abusa del proprio corpo e digiuna ogni tanto, è raro che svilupperà una sintomatologia da carenza di B12 a patto che la sua flora intestinale non sia stata impoverita precedentemente.

La carenza di vitamina B12 è solitamente un sintomo di un problema più grande, ad esempio una flora intestinale povera, malassorbimento e mancanza di luce solare.

Il fatto è che la questione sui nutrienti è diventata confusa e caotica, con tutte le sue informazioni contraddittorie in circolazione.
Non c’è da meravigliarsi se le persone non sanno più dove e come ottenere micronutrienti a sufficienza.
Sfortunatamente, troppa è la gente sviata ed impaurita al punto che nessuna dose di buon senso può salvarli dalle multinazionali della carne, dei latticini e del petrolchimico (integratori di cibo sintetico).
La verità è che tutti i nutrienti di cui il corpo ha bisogno sono contenuti nel cibo naturale della sua specie (per gli esseri umani, cibo crudo vegetale).

Madre Natura sa come provvedere alle sue creature.
Perché dovremmo esser stati creati come mangiatori di vegetali per poi necessitare di quantità di B12 maggiori di quelle disponibili nei frutti e verdure naturali?
L‘importante è che questi frutti e queste verdure siano rigorosamente prive di trattamenti chimici poichè è sulla buccia non lavata che si presenta la maggiore concentrazione di B12 pronta all’uso!

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