pachamama

Nell’atto di cibarci determiniamo il destino dell’umanità

02 Maggio 2016 Considerazioni dal mondo vegan

Nel semplice atto di cibarci determiniamo il destino dell’umanità

Dobbiamo vivere nel viaggio.
Non mi riferisco al solo viaggio esplorativo, quello realizzato nei luoghi incantevoli e straordinari o quello dei cammini sacri dei pellegrinaggi spirituali, parlo di vivere di viaggio nel nostro quotidiano esistere e attraversare le immagini e le atmosfere che ci sovrastano con lo spirito del pellegrino.
Perché osservare l’ambiente così porta a trascendere l’idea della terra quale oggetto materiale e ci permette di fare esperienza della sua dimensione simbolica: la terra come anima o psiche.

Viaggiare sulla terra è esplorare l’anima e le sue infinite possibilità.
Fermatevi, sospendete per un attimo il vostro percorso  ed osservate.
Costringete al silenzio la vostra mente ed ascoltate…
Un tempo gioivamo della bellezza e dei regali che la grande Madre Terra ci donava.  Eravamo suoi figli e per questo veneravamo lei e tutti i suoi regni. Veneravamo anche il Sole e la Luna che sapevamo essere i motori della fertilità e dell’abbondanza. Altro che primitivi.

Ancora oggi, per i maestri spirituali del Tibet, il loro altopiano è il corpo di una dea che sogna e le immagini dei suoi sogni sono i fiumi, i laghi, i monti e tutte le creature che la popolano.  Gli sciamani Siberiani comprendono che i loro poteri derivano dalla capacità di essere in comunione con la Grande Terra, che essi chiamano Otugen. Lo sciamano nel compiere i rituali bisbiglia alle orecchie di  Otugen canti di potere o canti sciamanici dai quali il sogni di Otugen viene influenzato. Allo stesso modo gli sciamani andini, nei rituali di offerta alla Grande Madre, la Pachamama, dialogano con la terra sussurrandole alle orecchie le proprie preghiere.

Qui, nell’opulento occidente, sotto il clangore assordante dell’iperconsumismo, un sempre maggiore numero di persone sta ridestandosi e “riascoltando” i richiami la grande Madre Terra.
Essa  ci  chiede di compiere il più semplice degli atti, qual è quello di non mangiare animali e loro derivati, dal più incisivo e straordinario degli effetti: avvantaggiare la salute, rischiarare la mente ed aprire i cuori, contribuire concretamente e sistematicamente alla salvaguardia di questo Pianeta affinché possa continuare ad essere la culla celeste per tutti i figli dei nostri figli.
Il mistico e filosofo Yogananda scriveva: ”Non la crudeltà, ma la buona volontà, alimenta il vigore universale; un’umanità in pace conoscerà i frutti inesauribili della vittoria, più dolci al gusto di ogni altro frutto coltivato su un terreno insanguinato.”
Nel semplice atto di cibarci determiniamo il destino dell’umanità.
Buon appetito.

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