centrifugati

I miracoli dei centrifugati disintossicanti

04 Marzo 2016 Considerazioni dal mondo vegan

I miracoli dei centrifugati disintossicanti

dal libro “Il mito della dieta di Tim Spector”

“Sembrava che avessi mangiato una pecora intera”.
Era il 2007 e Joe Cross, un trader di Sydney, si era guardato allo specchio e si era reso conto di essere davvero grasso.
Senza ulteriori indugi aveva cominciato una dieta disintossicante a base di centrifugati, che aveva seguito per 60 giorni.
L’intento era perdere peso una volta per tutte e guarire da una malattia autoimmune che lo faceva dipendere dai farmaci “Volevo riprendere il controllo della mia vita”.
Da bambino aveva sempre una gran fame e andava matto per il cibo spazzatura e le bevande zuccherate, ma restava in forma grazie allo sport.
Da adulto aveva mantenuto le stesse abitudini e una volta, per scommessa, aveva mangiato 11 Big Mac uno dietro l’altro. Beveva 4 o 5 lattine di Coca Cola al giorno e anche diverse birre durante i pranzi di lavoro al ristorante cinese. Era attratto da tutto ciò che poteva dare dipendenza: aveva lottato contro l’alcool e, come il padre, aveva un passato da giocatore d’azzardo.
Con gli anni, Joe si era concentrato sull’obiettivo di diventare un uomo ricco e di successo e poco alla volta aveva messo su peso. Aveva provato tutte le diete possibili e immaginabili, ma per brevi periodi.
Era perfino diventato fruttariano per 1 mese, ma poi era tornato alle vecchie abitudini.
Il titolo di un documentario da lui girato nel 2010, Fat, Sick & Nearly Dead (Grasso, malato e quasi morto), descriveva perfettamente la sua situazione.
A 40 anni pesava 124 kg ed era alle prese con una rara malattia autoimmune, la vasculite orticaroide. Era ad alto rischio infarto e diabete. Secondo gli amici, dietro quell’australiano ricco, divertente e amante della birra c’era un uomo sull’orlo del suicidio.
La vasculite si era sviluppata all’improvviso dieci anni prima, dopo una partita di golf in California. Si tratta di una strana malattia in cui ii capillari reagiscono in maniera eccessiva a tutti gli stimoli, producendo istamina. Persino in un grande ospedale universitario ne ho visti solo pochi casi. La malattia, che può causare anche artrite, si comporta in parte come un’allergia e in parte come una malattia autoimmune: basta un’ondata di caldo, un tocco o solo l’inquinamento e la pelle si copre di chiazze rosse, simili a punture di ortica o di tafano. A volte era sufficiente una stretta di mano perché la pelle di Joe si riempisse di puntini rossi. A quel punto il corpo reagisce inviando fluido attraverso i capillari permeabili, e la pelle si gonfia come se avesse una grave reazione allergica. Non esistono cure anche se gli steroidi e altri immunosoppressori possono alleviare i sintomi. Joe prendeva cortisone (steroidi), che all’inizio era stato di grande aiuto, come quasi sempre per le malattie autoimmuni, ma che alla lunga gli aveva causato un aumento dell’appetito, peggiorando i suoi problemi di peso (oltre ad avere molti altri effetti collaterali).
Per 60 giorni Joe aveva rispettato la sua dieta di soli vegetali: centrifugati a colazione, pranzo e cena. Spesso la mattina si preparava un succo fresco con misto di frutta, ma il centrifugato standard, “verde al cento per cento”, era formato da 6 foglie di cavolo nero, 1 cetriolo, 4 gambi di sedano, 2 mele verdi, ½ limone e 1 fetta di zenzero. Ovunque andasse portava con se il frullatore.
Evitava alcool, tè, caffè e non consumava nessun altro alimento né bevanda. I primi 3 giorni erano stati durissimi, raccontava, poi si era abituato.
Nel frattempo aveva attraversato di proposito gli Stati Uniti per osservare le reazioni della gente.  Volava mettere alla prova la sua forza di volontà nel paese del cibo spazzatura per eccellenza, dove bisognava lottare contro tentazioni continue. Alla fine del viaggio aveva perso 37 kg – circa ½ kg al giorno – e il livello di colesterolo si era dimezzato. Si sentiva bene, diceva, e pieno di energia. I benefici erano continuati anche quando aveva cominciato a mangiare frutta e verdura in forma solida. Poco alla volta era riuscito a ridurre i farmaci; sotto supervisione medica aveva interrotto il cortisone e la vasculite non si era più ripresentata. Joe aveva convertito alla sua dieta anche un camionista ancora più obeso di lui, che incredibilmente soffriva della sua stessa rara malattia. Si erano conosciuti in Arizona e l’uomo aveva aderito con successo al suo regime. Joe Cross e la sua storia hanno ispirato tante persone. Molti hanno provato il suo metodo, in genere sottoponendosi a diete disintossicanti a base di centrifugati, di una durata variabile da 2 a 10 giorni con vari livelli di successo. Cinque anni dopo il suo documentario, Joe con una dieta sana a base di verdura, alternata a periodi di soli centrifugati, non aveva più riguadagnato peso e anzi era riuscito a perderne ancora un po’. Le diete disintossicanti a base di centrifugati sono diventate uno dei metodi più diffusi per perdere peso e “ricominciare da capo”.
Non esistono studi e trial scientifici in merito, e le informazioni arrivano per lo più da storie individuali e da siti web anche commerciali. È chiaro che una grande quantità di frutta e verdura fresca è una fonte ideale di nutrienti. Il concetto di fondo è che i nutrienti vengano assorbiti senza sforzo e che in qualche modo tale processo consenta all’organismo di riequilibrasi. (tratto dal libro Il mito della dieta di Tim Spector)

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